Spesso il Cliente chiede all’Installatore, piuttosto che al Tecnico, quale sistema di riscaldamento e raffrescamento consiglia, o perché ne propone uno piuttosto che un altro. Se, come capita dalle nostre parti, il Cliente riceve indicazioni da parte di qualche c.d. “praticone”, anche il miglior consiglio può essere rimesso in discussione.
Il “praticone” può essere un Installatore poco professionale e non attento alle nuove tecnologie impiantistiche, può essere anche un Tecnico professionista (non termotecnico, non impiantista) che per non far notare le proprie carenze professionali in materia impiantistica, sconsiglia tutto quanto lui non è in grado di spiegare.
Ma può essere anche il rivenditore, che oltre alle mattonelle e ai sanitari vuole vendere allo stesso cliente anche i componenti dell’impianto termico, in questo caso la soluzione migliore diventa quella che prevede l’utilizzo di quanto ha in giacenza in magazzino o di quanto ha scelto di commercializzare.
In ogni caso i “consigli” e le scelte che vengono motivate con il riferimento al solo costo di realizzazione iniziale, senza considerare i costi energetici per l’esercizio e il livello di comfort, che rappresentano le considerazioni primarie, aumentano il rischio della scelta di una soluzione non idonea, alla quale in seguito non sarà possibile rimediare senza interventi invasivi e costosi.
Rispondere alla domanda del Cliente, secondo il sottoscritto, è l’occasione per l’Installatore o per il Tecnico professionista per far comprendere all’utente finale tutti gli aspetti (criticità e vantaggi), evidenziandoli con il confronto tra, radiatori, ventilconvettori e sistemi radianti, rappresentando le soluzioni considerando due punti di vista o valutazione: quello tecnico-ingegneristico e quello di utilizzo-applicativo.
Semplificando l’argomento per renderlo più comprensibile, potrebbe essere utile evidenziare all’Utente finale quanto segue in riferimento ai tre sistemi prima individuati.
TERMOSIFONI STATICI (GHISA – ACCIAIO – ALLUMINIO)
Aspetti tecnici e ingegneristici:
- Il rendimento di emissione del riscaldamento varia da 0,89 con radiatore con mandata a 85°C installato su parete esterna non isolata, a 0,98 con radiatore con mandata < 55°C su parete esterna isolata (UNI/TS 11300-2:2104).
Criticità:
- La temperatura di mandata è superiore ad altre tecnologie; per edifici con alto fabbisogno termico la temperatura di mandata è di circa 80°C; incidono notevolmente le caratteristiche dell’involucro dell’edifico;
- L’elevata temperatura di mandata favorisce le dispersioni di calore nella distribuzione, contenute nella distribuzione all’interno dell’ambiente riscaldato, ma notevoli nei percorsi tra gli ambienti e la centrale termica e all’interno di quest’ultima;
- Non sono raggiungibili alti livelli di comfort negli edifici poco coibentati;
- Difficilmente si riesce a mantenere una temperatura uniforme negli ambienti riscaldati;
- Vincolano l’arredamento dell’ambiente, in particolare per gli ambienti di maggiore volume che richiedono più corpi scaldanti per ottimizzare la distribuzione del calore;
- Rapido calo della temperatura nell’ambiente a seguito dello spegnimento per la bassa inerzia;
- L’eventuale posizione dietro una porta, che rimane sempre aperta può ridurre la potenza emessa, a discapito dell’uniformità del calore negli ambienti;
- Sono funzionali solo per il riscaldamento;
- Se alimentati da generatori di calore efficienti, come caldaie a condensazione o pompe di calore, contribuiscono per un rendimento più basso dell’impianto, verosimilmente in contrasto con l’efficienza del generatore;
- Se coperti da copriradiatore possono essere difficili da raggiungere per la regolazione e la pulizia;
- La pulizia all’interno e all’esterno sarà difficile, polvere e sporcizia possono accumularsi nel corso degli anni; una non accurata manutenzione periodica può comportare interventi invasivi anche nel breve periodo (5 anni);
- Condizionano lo stazionamento all’interno della casa, alta temperatura vicino al termosifone e bassa a distanza.
Vantaggi:
- Semplicità di dimensionamento e di installazione;
- Costi molto contenuti;
- Rapido aumento della temperatura nell’ambiente a seguito dell’accensione per la bassa inerzia;
- Utili per far asciugare indumenti bagnati nei bagni e panni in cucina!!!
VENTILCONVETTORI (PAVIMENTO – PARETE)
Aspetti tecnici e ingegneristici:
- Il rendimento di emissione in riscaldamento varia da 0.94 a 0.96. (UNI/TS 11300-2:2014)
Criticità:
- Durante il periodo invernale possono seccare l’aria ambiente, che per temperature intorno ai 20 gradi può provocare la necessità di umidificazione;
- In riscaldamento la temperatura di mandata è superiore ad altre tecnologie; per edifici con alto fabbisogno termico la temperatura di mandata è di circa 70°C; incidono notevolmente le caratteristiche dell’involucro dell’edifico;
- In raffrescamento la temperatura di mandata è inferiore ad altre tecnologie; per edifici con alto fabbisogno frigorifero è di circa 7°C; incidono notevolmente le caratteristiche dell’involucro dell’edificio;
- Se alimentati da generatori di calore efficienti, come caldaie a condensazione o pompe di calore, contribuiscono per un rendimento più basso dell’impianto, verosimilmente in contrasto con l’efficienza del generatore;
- Sono rumorosi alle massime velocità per via della ventola; la rumorosità può aumentare nel tempo a causa del deterioramento delle parti meccaniche di ventilazione;
- Richiedono più frequente manutenzione per la pulizia o sostituzione dei filtri;
- La movimentazione forzata dell’aria comporta il sollevamento e trasporto delle polveri e poco comfort in raffrescamento nelle vicinanze dell’apparecchio;
- Possono essere facilmente manomessi da bambini se del tipo a pavimento.
Vantaggi:
- Possono funzionare sia per la climatizzazione invernale e sia per la climatizzazione estiva;
- Possono operare sia il carico sensibile che quello latente, anche deumidificazione;
- Facilità di regolazione sia automatica che manuale;
- Velocità di riscaldamento e raffrescamento per la bassissima inerzia;
- Costi abbastanza contenuti e media difficoltà di progettazione e installazione.
SISTEMI RADIANTI A PAVIMENTO (PARETE O SOFFITTO)
Aspetti tecnici e ingegneristici:
- Il rendimento di emissione in riscaldamento varia da 0.93, per sistema radiante a parete o soffitto con carico termico medio annuo maggiore di 10 W/m3, a 0.99, per sistema radiante a pavimento con carico termico medio annuo inferiore a 4 W/m3 (UNI/TS 11300-2:2014).
Criticità:
- Rispetto ad altre tecnologie i costi di realizzazione sono più elevati;
- Richiedono una buona progettazione, spesso caso per caso, al fine della migliore performance dell’intero impianto, raggiungibile con specifica termoregolazione;
- Operano solo sul carico sensibile e non sul carico latente, per la climatizzazione invernale è necessaria l’integrazione con un sistema di deumidificazione;
- Per i sistemi ad alta inerzia la risposta alle variazioni del termostato non è immeditata;
- La scelta delle finiture superficiali è limitata, alcune tipologie di legno sono sconsigliate perché presentano ridotta conducibilità termica;
- Possono limitare la collocazione di tappeti.
Vantaggi:
- Possibile scelta tra alta, media e bassa inerzia in funzione del sistema, sul mercato esistono moltissime tipologie di sistemi radianti che possono essere utilizzate a seconda della tipologia di edificio, di utilizzo e dell’involucro;
- Assenza di rumori anche alle massime portate;
- Non richiedono manutenzione periodica;
- Non provocano la movimentazione dell’aria e quindi non sollevano polveri se presenti;
- I sistemi ad alta inerzia mantengono la temperatura a lungo anche dopo lo spegnimento;
- I sistemi a bassa inerzia (sistemi a soffitto, a parete e sistemi a basso spessore a pavimento) rispondono rapidamente alle modifiche di temperatura degli occupanti;
- Si integrano perfettamente con sistemi di ventilazione meccanica controllata per garantire elevatissimi livelli di comfort sia in estate che in inverno e un’elevata qualità dell’aria;
- Abbinati a generatori di calore efficienti come le pompe di calore e le caldaie a condensazione, evidenziando gli elevanti COP/EER per le prime e i rendimenti di generazione per le caldaie);
- Sono abbinabili a tutti i sistemi a energia rinnovabile (solare termico, fotovoltaico, biomasse);
- Funzionano regolarmente sia in riscaldamento che in raffrescamento;
- Sono adattabili a tutte le tipologie di edifici: in commercio sono disponibili soluzioni specifiche per edifici con particolari destinazioni d’uso e funzionalità (anche saune, chiese, palestre ecc.);
- Aumentano notevolmente il valore dell’immobile;
- Determinano un elevato comfort termico per l’omogenea temperatura dell’ambiente;
- La collocazione di elementi di arredo quali mobili e per l’illuminazione non è vincolata;
- Facilità di regolazione sia automatica che manuale;
- Si prestano come il sistema ideale per edifici con presenza di bambini, ovvero per edifici nei quali molte attività vengono fatte per terra;
- Danno la possibilità nei bagni di aumentare la temperatura superficiale fino a 33°C.
CONCLUSIONI
Il “praticone” consiglierà sempre la soluzione che più gli conviene per capacità professionali o per opportunità commerciali, magari facendo leva sui costi iniziali e sulla non probabile affidabilità (a suo modesto parere), e non la soluzione più opportuna per le esigenze del Cliente o più idonea per le caratteristiche dell’edificio oggetto dell’intervento.
Ovviamente vi sono tanti altri aspetti tecnici che in questa sede non sono evidenziati, si tratta di aspetti che riguardano la progettazione e la realizzazione, aspetti non di competenza dell’Utente finale, al quale opportunamente vanno fornite solo tutte le informazioni utili per poter determinare al meglio i costi e i benefici derivanti dalle scelte.
Semmai le informazioni di cui sopra vanno integrate in merito al risparmio energetico che consegue alla scelta di alcune soluzioni che prevedono l’utilizzo di energie rinnovabili e quanto esse possono essere considerate investimento ad alto rendimento economico, anche a breve termine se si considerano gli incentivi, qualora l’intervento è previsto per impianto/edificio esistente.
Forse il Committente, ancor prima di informarsi su quale soluzione scegliere, dovrebbe decidere se sia meglio affidarsi al “praticone” o al Professionista qualificato, sia esso Progettista, sia esso Installatore. Purtroppo in molti casi, senza opportuni approfondimenti, è difficile distinguerli.
Salvatore Puglia – Direttore CON.SI