Manutenzione del generatore e della canna fumaria: con l’inizio dell’autunno, e quindi con l’approssimarsi della stagione invernale, è necessario fare dei controlli sul corretto funzionamento degli impianti termici, inclusi quelli alimentati a pellet e a legna.
Si ricordano, ai Responsabili degli impianti termici, nonché ai conduttori, alcune normative vigenti e diamo alcuni consigli per una corretta manutenzione di generatori alimentati a pellet e a legna, camini e relative canne fumarie.
Il fine è di garantire la sicurezza, l’efficienza e l’efficacia dei dispositivi, di ridurre le possibilità di malfunzionamenti, che spesso portano a conseguenze anche gravi e di ridurre i consumi di biomassa, dunque i costi, e le emissioni inquinanti.
L’IMPIANTO TERMICO
Per “impianto termico” si intende l’impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, comprendente sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento.
Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari a uso residenziale e assimilate.
LIBRETTO DI IMPIANTO
DM 10 febbraio 2014 – Dal 15 ottobre 2014, tutti gli impianti termici alimentati con generatori a biomassa che rientrano nell’ambito di applicazione della normativa nazionale relativa agli impianti termici (DPR 74/13), come tali devono essere muniti di un “Libretto di impianto per la climatizzazione” che ne identifichi tutte le caratteristiche tecniche, tra cui, potenza, rendimento e combustibile utilizzato.
Più nello specifico, oltre alle caldaie a biomassa che costituiscono sempre impianto termico che per questo devono essere inserite nel libretto di impianto, anche gli apparecchi domestici a biomassa, quali stufe e caminetti, sono assimilati ad un impianto termico se la somma delle potenze degli apparecchi installati nella stessa unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW.
Per gli impianti termici completamente nuovi, la compilazione del libretto deve essere effettuata dalla ditta installatrice all’atto della prima messa in servizio, altre informazioni sul libretto di impianto devono essere inserite alla prima manutenzione utile.
La manutenzione deve essere effettuata secondo le indicazioni e con la periodicità prevista dall’impresa installatrice contenute nel libretto di uso e manutenzione che la stessa ha prodotto contestualmente alla Dichiarazione di Conformità.
Se tali informazioni non sono presenti, fanno fede le istruzioni del fabbricante o, in ultima istanza, la normativa tecnica di riferimento, ossia, UNI e CEI.
La frequenza della manutenzione, indicata nel libretto di uso e manutenzione è obbligatoria, così come il controllo dell’efficienza energetica e la compilazione del relativo rapporto, che deve essere fatto e sottoscritto dal tecnico abilitato, per gli impianti con potenza termica da 10 kW in su.
Tutte le Regioni hanno l’obbligo di stabilire un proprio regolamento sull’aspetto riguardante la frequenza dei controlli di efficienza energetica e le ispezioni.
Sono ancora tante, però, le Regioni che devono adeguarsi e recepire le norme sovranazionali, finora solo Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e la provincia di Lecce hanno un proprio ordinamento con specifiche leggi regionali.
A tal riferimento si sottolinea che per il territorio dell’ex Provincia di Trapani, sono stati individuati dalla Regione Sicilia come Autorità competenti per i controlli e le ispezioni, i Comuni di Alcamo, Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, per i territori di propria pertinenza e il Libero Consorzio per tutti gli altri Comuni. Anche se detti Enti, ad oggi si trovano in posizione di inadempienza, non trova giustificazione l’eventuale inottemperanza alle norme in materia da parte del Responsabile dell’impianto. Inoltre si ricorda che la Regione Sicilia si è dotata del catasto informatico degli impianti di competenza, nel quale, per tramite l’installatore o il manutentore di fiducia, responsabili e conduttori devono inserire gli impianti.
IL RESPONSABILE DELL’IMPIANTO TERMICO
Secondo l’Allegato A al D.Lgs. 192/05 il responsabile dell’impianto termico è l’occupante, a qualsiasi titolo, in caso di singole unità immobiliari residenziali; il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali non locate; l’amministratore, in caso di edifici dotati di impianti termici centralizzati amministrati in condominio; il proprietario o l’amministratore delegato in caso di edifici di proprietà di soggetti diversi dalle persone fisiche.
MANUTENZIONE E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI A BIOMASSA LEGNOSA
La manutenzione della stufa-caminetto-caldaia è un’operazione obbligatoria ed è abbastanza semplice da effettuare, è assolutamente necessaria da fare prima della stagione invernale.
Il controllo e la pulizia approfondita del generatore di calore vanno fatte da personale specializzato incaricato da imprese di installazione o di manutenzione impianti, regolarmente abilitate, secondo il DM 37/08, in quale prescrive anche gli obblighi per il responsabile in termini di manutenzione.
Inoltre, periodicamente, a seconda del dispositivo in uso, è necessario pulire la camera di combustione, scaricare le ceneri e seguire puntualmente tutte le indicazioni riportate nel manuale di uso e manutenzione a corredo del dispositivo.
LA CORRETTA MANUTENZIONE DI CAMINI E CANNE FUMARIE
Oltre all’impianto termico e al generatore del sistema è fondamentale, per gli impianti alimentati con generatore a biomassa, una manutenzione regolare della canna fumaria.
Va detto che nonostante la diffusione di caminetti e stufe e l’aumento delle performance di questi apparecchi, non si registra un’adeguata informazione per la committenza, circa i rischi derivanti da una non corretta installazione e dalla non periodica manutenzione dei camini, spesso considerati eterni e innocui. Ne consegue, in modo preoccupante, l’aumento degli incendi all’interno delle abitazioni e di intossicazione dai prodotti della combustione, provocati proprio da canne fumarie non installate a norma e non sottoposte a pulizia periodica, operazioni che vanno affidate ad un fumista come da Norma UNI 10683 e ad impresa abilitata secondo il DM37/08, art. 1, lettera C.
Un ulteriore problematica legata al camino non pulito, riguarda la riduzione di tiraggio e quindi l’inevitabile aumento dei consumi. Ad esempio, 0,5 mm di fuliggine aumentano i consumi del 2% per arrivare fino al 16% con soli 3 mm. Per dare l’idea di necessità di pulizia: 3 mm di fuliggine si formano nell’arco di poco più di un mese di utilizzo costante del caminetto o della stufa. Oltre i 3 mm di fuliggine, il rischio di incendio e di immissione nell’ambiente dei prodotti della combustione, può assumere livelli pericolosi, il fattore dipende dalle dimensioni della canna fumaria e della potenza del generatore.
La pulizia andrebbe eseguita prima dell’inizio della stagione invernale, perché, oltre alla normale pulizia della canna fumaria, si potranno anche togliere eventuali nidi di uccelli o di insetti formatosi durante la stagione di non utilizzo.
La manutenzione ordinaria dell’impianto fumario si può riassumere come segue:
- Visione dell’impianto, se necessita con video ispezione interna;
- Scelta del sistema di pulizia e delle tipologie di spazzole;
- Preparazione dell’area di lavoro per evitare uscita di fuliggine;
- Azione di pulitura e rimozione fuliggini;
- Controllo del passaggio per il libero scorrimento fumi.
Per informazioni più dettagliate su normativa e obblighi si raccomanda la consultazione della Guida per l’esercizio, controllo e manutenzione degli impianti termici, pubblicata dall’ENEA.
Per ulteriore consulenza e per l’affidamento degli interventi di manutenzione è possibile individuare un’impresa abilitata tra le aderenti a CNA SI:
A cura della Segreteria CNA SI